Quando una cosa dev'essere, le coincidenze ti fanno capire che è il momento di cogliere l'occasione e che devi assecondare l'onda .....ebbene questa cosa va fatta!
Luglio 2018, io, mio marito e mio figlio maggiore sono 7 anni che non facciamo un giorno di ferie a causa di una attività agrituristica iniziata e che nel vortice evolutivo non ci ha lasciato spazio ad altro; il figlio minore invece si trova in California per un dottorato di ricerca che finirà ad ottobre e mi dice: perchè non venite ad agosto a trovarmi intanto che sono ancora qui? ed io rispondo che sarà un pò difficile ma se troviamo un biglietto aereo ad un prezzo buono ( è molto difficile per agosto trovare prezzi buoni all'ultimo) e nel periodo in cui non abbiamo ancora prenotazioni nell'agriturismo, vediamo se si può fare.
La sera stessa finito di servire al ristorante mi metto a cercare i biglietti su internet e il caso vuole che ci siano dei biglietti per San Francisco a 450 euro e proprio nei 12 giorni che avremmo a disposizione liberi, chiedo così a mio figlio maggiore se viene anche lui, faccio due conti, mi dico ma quando ti capita ancora, quindi non esito oltre e prenoto subito.
Incredibile dopo tanti anni facciamo di nuovo un viaggio tutti e quattro insieme come quando i ragazzi erano piccoli, una occasione famigliare rara ora che abbiamo vite da adulti,
da non lasciarsi scappare e che mi carica subito di entusiasmo, tanto che nei giorni successivi dopo il ristorante serale studio fino alle due di notte il percorso da fare ed i posti da poter visitare.
Il giro dei parchi di California, Nevada, Utah ed Arizona è una cosa spettacolare, uno dei tour principe e che se uno appena può deve assolutamente fare almeno una volta,
ed è stato un crescendo di meraviglia e bellezze naturali, oltre che di complicità e divertimento famigliare, con livelli che si toccano in rari momenti della vita.
Arrivati negli Usa partiamo quindi da Livermore al mattino all'alba, il padrone di casa che ospita mio figlio ci carica in macchina da perfetti americani l'ice-chest (un contenitore enorme termico pieno di ghiaccio per le bibite) che si rivelerà fantastico per il caldo dei deserti e scopriamo che nei distributori di benzina o negli hotel e supermercati, insomma ovunque negli Usa si vende il ghiaccio per il ricambio. Ci dirigiamo come prima tappa allo Yosemite Park e non possiamo non soffermarci davanti al Capitano, una montagna così chiamata, storica e molto significativa per gli scalatori di tutto il mondo, di cui mio marito ha visto tanti documentari, e guardando la foto che ritrae noi quattro e che ho ancora sullo sfondo del mio computer, si vede già nei nostri visi la gioia di aver intrapreso questo viaggio famigliare.
Subito dopo ci dirigiamo verso sud-est, attraversando la caldissima Death Valley che comincia a farci rendere conto della vastità dei territori e paesaggi americani, che sono inusuali per noi italiani abituati ad avere invece in poco territorio un concentrato di tutto, ed arriviamo in serata a Las Vegas dove ci aspetta l'albergo ma non solo.
Questa città doveva essere infatti una tappa di transito ed invece grazie ad un'amica che mi ha dato l'idea poco prima di partire, si è rivelata una tappa significativa ed intensa di emozioni.
Sì perchè al mattino ci è venuta a prendere verso le 11 una limousine bianca, siamo saliti e mio marito non sapendo nulla di quanto organizzato mi ha chiesto dove stessimo andando ed io: "A fare un giro turistico nella città vecchia e con la limousine per fare un'americanata." Arriviamo quindi ad una chiesetta che l'autista ci mostra e dove ci indica di entrare, giunti all'interno vediamo fotografie appese di personaggi famosi sposatisi lì e mio marito credendo di fare una visita turistica, rimane stupito quando la segretaria pronuncia i nostri nomi e ci dice Elvis sarà da voi tra 5 minuti.
Sì, abbiamo celebrato la ricorrenza di 35 anni del nostro matrimonio, con i nostri figli come testimoni, con il reverendo che cantava canzoni di Elvis Presley e con mio marito che non sapeva avessi organizzato tutto questo. Ebbene se mi credete, abbiamo pianto dalla commozione, riso come i matti e cantato Viva Las Vegas fino a sera, insomma una grande e memorabile giornata per festeggiare la nostra famiglia!
Comunque, sappiate che tutto quello che avete visto in telefilm o film ambientato in Usa, anche se può sembrare finzione scenica invece no, la realtà è così e a volte li supera, e pertanto quando attraversi le sue pianure sconfinate, i suoi villaggi o le città, hai continuamente l'impressione di essere dentro un film.
Dopo questo festeggiamento in pure stile Las Vegas, iniziamo il viaggio attraverso i parchi, ogni giorno uno sempre più bello ed emozionante del precedente, percorrendo tanti kilometri su queste strade lunghissime a perdita d'occhio e che attraversano questi paesaggi infiniti, con una vastità tale che ti riempie e avvolge l'anima, ed hai gli occhi che non si stancano mai di cogliere le sfumature dei colori delle rocce che durante la giornata cambiano continuamente colore con il sole, sotto quei cieli con le nuvole da cartolina.
Iniziamo partendo da Las Vegas con Zion Park.
A Bryce invece siamo arrivati al mattino presto e quando dopo aver parcheggiato ci è apparso il sentiero che scendeva dentro i canyon, è venuto spontaneo dire in coro "Wow, ma che posto incredibile è! " Bellissimo, abbiamo fatto un percorso di circa tre ore, continuando a gustare tanta bellezza ad ogni passo.
Arches, con l'arco simbolo dello Utah, questo parco ha un fascino tutto particolare ed è molto bello paesaggisticamente anche solo attraversarlo in auto.
Grand view point overlook e Mesa Arch, fanno parte insieme ai point view delle foto sotto, del Canyonlands park, spettacolare e talmente bello che in ogni fermata stavamo a guardare a lungo ed in silenzio il paesaggio. Questa vastità incredibile ti avvolge e ti prende con questo territorio stratificato bellissimo, la meraviglia attraversa gli occhi e si insinua depositandosi nelle pieghe della mente, per poi ricattarti quando vuoi andartene, non riuscendo più a fare a meno dello sguardo di tanta bellezza.
Green river overlook e Dead horse point, mi sono innamorata di questo posto quando ho visto la scena finale del film Thelma e Louise, ho cercato dove fosse la location in cui era stato girato e quando sono arrivata mi sono commossa da tanta bellezza.
Monument valley. Quando cresci guardando film western, la Monument Valley rappresenta nell'immaginario tutto quel mondo di sogni da bambina, ed Ennio Morricone ha fatto la colonna sonora di questo immaginario rendendolo ancora più poetico.
Quindi dovevo entrarci così, come si vede e sente dal video, e confesso che io e mio marito ad un certo punto ci siamo guardati ed avevamo entrambi i lacrimoni che scendevano.
La meraviglia di Antelope Canyon con i due canyon che il tempo e l'acqua piovana hanno scavato e modellato, distanti circa 7 kilometri uno dall'altro e sono gli itinerari lower e upper. Queste fenditure sono state scoperte cento anni fa ma erano già conosciuta dagli antichi Navajo per i quali erano un luogo spirituale. Essi, infatti, ritenevano che entrare qui fosse una vera e propria esperienza religiosa che richiedeva una giusta preparazione di spirito.
Sono di una bellezza incredibile soprattutto nelle ore centrali della giornata dove i raggi solari entrando evidenziano le sfumature della roccia, ad ogni curva del percorso ti si rivelano delle insenature di questa roccia friabilissima e che da vedere sembra seta.
Grand Canyon, un classico, molto bello soprattutto al tramonto.
Sulla strada di ritorno non potevamo non fare un pezzo della mitica Route 66 che partendo da Chicago ed arrivando a Santa Monica, carica di storia attraversa quasi tutti gli Usa.
Ed è stato emozionante sentire suonare degli arzilli ottantenni che suonavano insieme da più di mezzo secolo.
Visto che il figlio più giovane ha giocato a baseball fin da bambino e noi l'abbiamo seguito in tante partite, non potevamo non concludere con una visita nella bella San Francisco ed assaporare il momento della famiglia americana che si guarda la partita allo stadio.
Abbiamo percorso tanti kilometri su questi rettilinei di asfalto che sembrano tracciati con un pennello su paesaggi infiniti e rocciosi, sgranocchiando patatine e carne essiccata con le bibite gelate della nostra ice-chest, ascoltando le musiche country o blues o rock delle stazioni radio locali, chiaccherando o più spesso ridendo per le stupidate dette da uno e dall'altro, ed egoisticamente avrei voluto che il tempo si fermasse lì, che questo viaggio non finisse mai.
Ma la vita non può, purtroppo ma anche per fortuna, fermarsi, va avanti sia che tu lo voglia o meno.
Ed ecco perchè bisogna cogliere l'attimo e non lasciarsi scappare certe occasioni, con momenti di unione e felicità che ti rimarranno dentro per sempre, come un bottino rubato alla vita e che servirà a coccolarti e ristorarti nei momenti un pò più tristi e dove avrai bisogno di spenderlo per tirarti sù.
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