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MAURITANIA, UN PAESE VERO.

  • lorellasavazzi
  • 15 gen
  • Tempo di lettura: 5 min




Se si vuole vivere un deserto autentico, con tutte le scomodità che ne fanno parte, che sono anche la bellezza del suo essere e che un resort a 5 stelle non ti potrà mai mostrare,

con i suoi silenzi degli spazi immensi che ti sussurrano alle orecchie, con la sabbia ovunque dalle pianure fino alle alte dune che arrivano ad accarezzare il mare, con i bei visi sui corpi abbondanti delle donne (residuo della tradizionale bellezza corpulenta, anche a volte di costrizione, ed esaltata per rappresentare alla società una situazione economica famigliare agiata) vestite in teli colorati e con i loro caratteri altrettanto frizzanti, che suonando tamburi e battendo ritmicamente le mani, raccontano cantando della loro terra,

con il tè che viene preparato con una cura che non ho visto in altri posti, versato e riversato per minuti fino a quando non forma un'alta schiuma e sorseggiato a piccolissime quantità, ebbene questo paese è la Mauritania.

Noi abbiamo avuto la fortuna di visitarlo con una guida che amando il suo paese e la sua gente, e che cerca di aiutare anche materialmente, vuole trasmetterti il più possibile il loro vivere con i loro veri sentimenti e così non puoi non innamorartene perchè è un paese ancora vero.

E allora abbiamo avuto l'occasione di vivere due giorni di festa in un villaggio in pieno deserto dove sono arrivate anche famiglie dai villaggi vicini, ed essere così accolti come ospiti d'onore entrando nel villaggio tra due ali di dromedari con gli uomini con i vestiti tradizionali e le bambine con i cesti di datteri e crema di latte, con i canti delle donne ed i balli degli uomini che facevano roteare i fucili per aria;

vi assicuro che questa popolazione che non ha molto materialmente, ha un grande rispetto per i loro anziani e a noi come ospiti, ci hanno fatto sentire come dei re regalandoci delle emozioni uniche.

E poi nel pomeriggio la gara di tiro a segno e la corsa dei dromedari che scatena il tripudio della gente all'arrivo dei concorrenti, oppure i giochi tradizionali delle donne sotto le tende fatti con semi, stecchini di legno, cacche secche di capra come segnalini ed il tabellone disegnato rigorosamente sulla sabbia, con grandi discussioni sulle assegnazioni dei punti e con gli uomini che fanno cerchio dietro alle squadre partecipanti facendo un gran tifo, oppure con i bambini e le bambine bellissimi che vengono a giocare con te perchè sei una interessante novità nella loro vita di routine semplice tra la sabbia.







La sabbia...vera è la sabbia che essendo presente nell'aria la colora di giallino, ed è come se ti mettessi un filtro davanti agli occhi di questo colore perchè tutte le cose cambiano leggermente tonalità e soprattutto il cielo, che pur essendo sereno, per questo pulviscolo raramente è di un azzurro intenso.

Vera è la sabbia che finissima ti avvolge e si deposita tra i capelli, sui vestiti, sulla pelle,

in bocca e dopo un pò non ti dà più neanche fastidio perchè comincia ad essere un tutt'uno con te, una componente inscindibile del tuo esistere in questo posto.

Vere le scomodità, che ti ricordano quanto siano al confronto capricciose le nostre lamentele se a casa manca la corrente per un'ora o se dobbiamo fare un pò di strada in auto per aver accesso ad un servizio essenziale, oppure se siamo già irrequieti quando un cameriere tarda un pò a portare il piatto ordinato,

perchè quando non hai corrente allora devi per forza adeguare i ritmi della tua vita alla luce del sole,

perchè quando hai almeno due ore di auto su delle piste, e non comode strade asfaltate,

per andare al primo centro abitato dove comperare quello che ti serve, allora sai aspettare e dai valore ad ogni grammo di quello che hai acquistato vedendo di non sprecare nulla,

perchè avendo poca acqua a disposizione e conservata dentro delle taniche, fai tutto quello che puoi per riuscire ad avere una vita ed un aspetto dignitoso, mentre noi siamo ingiusti se per caso diciamo che sono sporchi pur sapendo benissimo che a casa nostra abbiamo invece la possibilità di sprecare quanto vogliamo questo liquido prezioso.

Vero è anche il deserto che ricopre la maggior parte del territorio mauritano,

con i suoi tramonti, che ti lasciano a bocca aperta e con le lacrime negli occhi per tanta bellezza, mentre nell'accampamento si accende il fuoco per scaldarsi dal freddo ed illuminare la notte, che favorita dal buio ti rivelerà meravigliosi cieli stellati.

Vero uno dei treni più lunghi al mondo con quasi 3 kilometri di carrozze cariche di materiale ferroso delle miniere e che per 700 kilometri percorre questi paesaggi desertici sconfinati, con un fascino indescrivibile attraversa stazioni fantasma o con ferrovieri che appaiono sulle rotaie in scambi in mezzo al nulla.

Vere ed eccitanti le corse a grande velocità con la 4x4 sulle piste sabbiose,

che nascondono però sempre qualche insidia ricordandoti così che la presunzione è sempre precaria, ed allora si viaggia con le gomme sempre buche o con le parti meccaniche dell'auto messe a dura prova.

Veri i molti dromedari che brucano ovunque, anche cercando l'impossibile tra la sabbia e che danno sostentamento alle tante famiglie nomadi che ancora resistono sul territorio, nonostante le difficoltà ed i cambiamenti climatici che ne aggravano le condizioni di vita.

Vere le barche colorate dei pescatori che rientrando dal mare trovano la spiaggia affollata di uomini che aspettano il pesce da portare al mercato, donne che comprano a poco i pesci meno pregiati per la famiglia o da rivendere per arrotondare qualcosa, e veri i pescatori quasi tutti senegalesi o maliani, con lo spirito indurito dalla fatica di un lavoro pagato poco in un paese straniero.

Vere le persone, dai vestiti colorati ma riservate, non ruffiane, a volte addirittura anche un pò schive, dove i rapporti te li devi conquistare giorno dopo giorno perchè non sono scontati ma ancora sinceri e veri, e dove i lineamenti del volto non sono camuffati dalla modernità di cure estetiche, ma belli nella prorompente gioventù o sapienti nelle rughe testimoni dell'autorevolezza dell'età.

Bisogna ricordare anche però che è un paese dove la bellezza dell'arretratezza può comportarne aspetti negativi come lo stato di vita di alcune persone, visto che è stato l'ultimo paese al mondo dove si è abolita la schiavitù e dove, nonostante le nuove leggi dello stato cerchino di estirparla, in alcune zone resiste ancora e ci vorrà ovviamente del tempo per avere un cambiamento ed un miglioramento in questo senso.

C'è da dire anche che gli smartphone stanno cambiando le nuove generazioni e cambieranno anche questa popolazione, per alcuni aspetti in meglio ma per altri in peggio, perdendo alcuni sentimenti veri ed autentici che per ora si riescono ancora a percepire.

Queste cose le noti ancor di più quando poi torni a casa da certi paesi come dalla Mauritania, e allora fai un pò di fatica a riabituarti a questa modernità con le sue finzioni, con i suoi capricci, con le sue comodità ma anche con il panico che si scatena appena ti manca qualcosa, con le disparità sociali non risolte e che anzi per certi versi stanno peggiorando, con la paura verso la diversità che spesso si finalizza in cattiveria,

ma .......questa è un'altra storia.










 
 
 

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