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lorellasavazzi

MAROCCO ....... amori a prima vista.

Aggiornamento: 24 nov 2023



Ragazzo e ragazza marocchini a Tifnit.


Questo paese per me rappresenta la scoperta e la prima volta di alcune cose di cui mi sono innamorata e che se posso cerco nei viaggi che faccio e nella vita quotidiana.

La storia con il Marocco inizia 48 anni fa, quando in un viaggio in camper con la mia famiglia in Spagna (la prima volta per me all'estero e tutta una meraviglia) arrivati allo stretto di Gibilterra, mio padre decide di attraversarlo per passare un paio di giorni a Tangeri in Marocco. Oggi sembra semplice, si prende un aereo a poco prezzo ed in poco più di tre ore sei lì, ma allora per una dodicenne di provincia, il Marocco era molto esotico e lontano e non solo per kilometri, ma soprattutto per costumi di vita totalmente diversi. Allora le facce che conoscevo erano solo quelle dei compaesani lombardi ed immaginate cosa significasse invece arrivare con la nave in una terra e sbarcando vedere le persone vestite come forse in qualche film avevo visto, o i cammelli i cui disegni erano sull'enciclopedia Conoscere. Pensate per una che al massimo era andata in città come Mantova o Parma, entrare invece in una Kasbah e camminare per le vie intricate del suk piene di negozi con l'enorme quantità di merce colorata appesa ed esposta, piena di persone che avevano pelle, fisionomie e vestiti diversi, e vi confesso che ero tra lo stupito e lo spaurito, e ogni tanto guardavo mio padre che mi teneva per mano e che mi aveva detto poco prima di non mollarla mai, ma che mi sembrava molto tranquillo e seguiva incuriosito la guida che aveva ingaggiato per portarci in giro.

Bene, noi non eravamo certo esploratori, ma quel mondo era del tutto nuovo, c'era la curiosità e tutti i sensi a mille, ma anche i sensori dell'autodifesa attivati dall'imprevedibilità dello sconosciuto, e per una ragazzina quale ero io, la sensazione che ho avuto in quel momento presumo fosse molto simile agli esploratori o viaggiatori dell'antichità e mi è rimasta dentro come una esperienza molto importante, sfociando in un amore particolare per questi paesi.


Suk di Tarfout.


La seconda volta che sono andata in Marocco è stato a gennaio 2019 e ci siamo trovati io e mio marito, con mio figlio più giovane che arrivava dalla Danimarca dove allora viveva, per fare insieme una vacanza on the road.

Bene il primo giorno a Marrakech, al tramonto siamo in piazza e decidiamo di andare a bere un tè sulla terrazza di un bar per ammirare dall'alto questo spettacolo. Sotto ci sono tantissime bancarelle che vendono di tutto, da oggetti vari a succhi di frutta spremuti al momento, alla carne alla griglia, e la musica che viene dalle loro postazioni si incastra con quella degli incantatori di serpenti che suonano i flauti, o con i richiami di alcuni che suonano i tamburi, oppure altri che urlano e ti chiedono se vuoi fare una foto con le loro scimmie. Ebbene questa bolgia di colori, musiche e suoni, se dal basso dà la sensazione di una gran confusione, vista invece dall'alto dà l'idea di una caleidoscopica mescolanza ed è uno spettacolo unico, soprattutto con il tramonto e la torre sullo sfondo. Inoltre il fatto che fossimo li, ad ammirare questo quadro di tripudio di umanità diverse, noi stessi come famiglia provenendo un pò dall'Italia ed un pò dalla Danimarca, mi ha dato proprio la sensazione che i confini potrebbero benissimo essere abbattuti, perchè se li è posti solo l'uomo con i suoi egoismi, e sono anche limiti mentali che ci fanno male, perchè la terra è un'unica e grande casa per l'uomo.

Comunque con questi sentimenti in corpo, sento per la prima volta in vita mia partire la preghiera che viene divulgata attraverso i megafoni all'esterno della vicina moschea, e questa preghiera si intreccia con le preghiere che provengono da altre moschee più lontane, e noi seduti a sorseggiare un tè alla menta su quella terrazza ad ammirare questa piazza che viene accarezzata dolcemente da questi canti religiosi mentre il cielo va infuocandosi, insomma vi confesso che solo al ricordo ho ancora la pelle d'oca.

L'emozione è stata talmente bella ed intensa, che ogni volta che sono in viaggio nei paesi mussulmani, amo sentire al tramonto queste preghiere cantate arrivare dalle moschee e mi fermo ad ascoltarle, ad ammirare e a gustarmi il paesaggio che ho attorno perchè molto spesso è in perfetta armonia con questo canto.


Piazza Jamaa el Fna a Marrakech


Sempre in questo viaggio c'è stato l'incontro con la sabbia del deserto e le sue dune.

Del mio amore per i deserti ne ho già parlato in un altro post

https://www.ilmondoeilmioresort.com/post/perche-i-deserti ma è in Marocco dove ho preso il mio primo tè nel deserto, dove cavalcando un cammello ho visto le sinuose dune all'alba prendere piano piano i colori tenui del pastello o accendersi quasi infuocandosi nel tramonto. E nel terzo viaggio di quest'anno, per la prima volta ho cantato e ballato tra le dune di sabbia, mescolata insieme a tanti ragazzi con il copricapo tuareg e ragazze in vestiti tradizionali, saltando a ritmo della musica berbera insieme a loro per due giorni nel festival a Taragalte alle porte del deserto Sahara. Ora, mi è successa la stessa cosa anni fa in Brasile partecipando al carnevale di strada a Salvador, la musica popolare è di solito espressione profonda di un luogo e quindi quando ti capita di cantare e ballare in mezzo alla gente del posto, sentire la loro stessa gioia che dà la musica, seguire questi ritmi che piano piano diventano piacevolmente sempre più famigliari, non so ma cambia totalmente il tuo rapporto con quel paese, diventa più intimo e si crea un legame speciale, per me è stato così con il Brasile ed ora lo è anche con il Marocco.


E parlando di amori a prima vista, sempre in Marocco si è invece rinnovato un amore lungo 40 anni, a Legzira, su una delle spiagge più romantiche e poetiche che mi sia capitato di vedere, con il testimone di nozze di quel lontano matrimonio presente lì ancora oggi, con una conchiglia trovata in spiaggia come anello, con tanta strada percorsa insieme a mio marito e si può dire anche nel vero senso letterale della parola. Ho voluto iniziare questo post con la foto di due giovani ragazzi marocchini sulla spiaggia di Cap Tifnit ed immaginare che sicuramente c'è un'amicizia e chissà forse un futuro amore in erba, e concludere con due datati "ragazzi" italiani sulla spiaggia di Legzira, che hanno passato tanti anni insieme. L'amore è questo filo che lega tutto e per me non ha confini perchè è uguale in tutta la terra, ma nemmeno ha un'età perchè è un modo di vedere la vita ed il mondo.

La mia storia con il Marocco continua, perchè sicuramente in questa terra ci saranno ancora altri viaggi e probabilmente altri amori a prima vista.




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