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lorellasavazzi

Raccolta di fotografie di viaggio


"Ecco, è questo vuoto che mi affascina.

Mi affascina,

perchè la pulizia dall’inutile e l’assenza di fronzoli,

 valorizza le poche cose che ci sono e ti permette di arrivarne all'essenza

Perchè è il posto che essendo perlopiù disabitato dagli esseri viventi,

il silenzio ha un valore diverso e più intenso,

ed è talmente silenzioso che riesci a sentirne il rumore.

Perchè qui tutte le cose sono importanti e vere,

il sole è veramente caldo, la notte è veramente buia e le stelle brillano veramente.

Perché qui le nuvole raramente sono minacciose

sono bianche e sembrano quasi danzare sul cielo azzurro,

e scherzando con gli abitanti gli ricordano

che portano solo un’illusione di pioggia che in realtà non verrà.

Perchè qui una pianta, un animale, un uomo,

devono essere bravi a trovare l'acqua e scaltri a conservarla,

intelligenti a gestire le proprie risorse fisiche e caparbi nella voglia di vivere.

Perchè il deserto è un posto inospitale

e proprio perchè devi convivere con le difficoltà,

impari a comprendere quelle degli altri e ad essere ospitale.

Perchè i deserti sono tutti fratelli

ma ognuno è un pò diverso dall'altro,

perchè, perchè....perchè insomma ti prende dentro e poi non ti molla più."





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lorellasavazzi

Raccolta di fotografie di viaggio.



Colori accesi della tela risplendono sul corpo bruno,

un cappello ed il vestito della festa portato con dignitoso orgoglio,

un accenno di sorriso fa capolino sulla bocca sconosciuta,

occhi velati di sottile malinconia parlano cento lingue.

Altri occhi fuggono da una veste nera che non può coprirne la bellezza,

i gesti e rituali di vita quotidiana per noi mai visti

o ormai perduti,

machete in mani troppo giovani e dagli occhi svegli

ci ricordano le opportunità non uguali sulla terra,

bambini con vestiti rotti e riciclati dall’occidente opulento,

simulano pose viste su fotografie di altri ragazzi lontani.

La natura ha fatto i fiori, le piante, gli animali di mille colori,

non poteva fare diversamente con l’uomo.

Viaggiare è aprire l'animo ad accogliere nuovi sorrisi e nuove malinconie,

è condividere una tavola speziata, una preghiera sconosciuta,

una passione musicale,

è aprire la mente in bianco e nero

ad accogliere nuove sfumature colorate di umanità.





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lorellasavazzi



Guinea Bissau, non in tanti sanno dove si trovi, confesso che anch'io l'ho scoperta per caso una sera mentre guardavo un percorso in Senegal con google maps, e ad un tratto un pò più a sud, mi è apparso un grande arcipelago di isole di fronte alla capitale Bissau ed intorno un piccolo stato incastrato tra il Senegal e la Guinea. L'ultima colonia che il portogallo ha abbandonato nel1974 dopo una guerra d’indipendenza durata circa 12 anni, un paese con un'alta instabilità politica ed istituzionale, uno tra i paesi meno sviluppati al mondo, dove la diseguaglianza della distribuzione del reddito è tra le più alte del mondo e dove la durata media di vita è di 58 anni con circa il 54% della popolazione che è analfabeta, e vi assicuro che tutto questo si vede.

Un paese con una straordinaria biodiversità, dove tra le sue selvagge e incontaminate isole ogni anno si riproducono migliaia di tartarughe marine, mentre tra le verdi lagune di Orango vivono alcune colonie di ippopotami marini, dove ci sono le coste con i parchi di mangrovie più grandi dell'africa occidentale e con un ecosistema di vitale importanza nell’assorbimento dell’anidride carbonica, nella riproduzione di pesci e molluschi.

Questa introduzione dove uno può pensare di essere in una sterile lezione di geografia, in realtà serve invece per inquadrare a me stessa questa esperienza di viaggio, ad ambientare alcuni sentimenti forti che ho provato, capirne la loro origine in questa mia prima volta in un pezzo d'africa che ritengo ancora autentico e toccato solo in piccolissima parte dal turismo.

Natura

Se andate nell'arcipelago delle isole Bajagos e di Joao Vieira Poilao, non dovete aspettarvi le immagini classiche di isole tropicali da cartolina turistica, ma un ambiente dove la natura è ancora intatta,

dove le bianche spiagge lunghissime lasciano che la foresta e gli alberi di baobab debordino dolcemente su di loro fino a toccare quasi con le radici il mare,

dove lo spettacolo dei tuffi a capofitto nell'acqua delle migliaia di uccelli pescatori ti può incantare per ore fino al tramonto dai colori pastello africani,

dove le maree scoprono per kilometri un bagnasciuga argentato disseminato di piroghe adagiate in secca in attesa che il mare le culli di nuovo e

dove le donne del villaggio colgono l'occasione per raccogliere vongole e granchi nel grande supermercato della natura che ti offre non il superfluo ma il giusto che serve.

I delta dei fiumi sono tappezzati da kilometri di mangrovie che pullulano di vita ospitando svariate specie di pesci ed uccelli, mentre le foreste hanno alberi altissimi e maestosi che sembrano dirti: "ci penso io a proteggerti!"

Ebbene questi paesaggi sono di una bellezza non eclatante ma vera, naturale e sincera, quella bellezza che senza che te ne accorgi, piano piano ti entra dentro insinuandosi tra le pieghe della memoria e creandoti quella dolce nostalgia data dalla mancanza e che si riempie di emozioni e ricordi indelebili.

E con i ritmi dilatati del tempo scanditi dalla natura e dalle maree, la terra si sintonizza col tuo cuore calmandoti dentro,

con quella bellezza dei colori tenui e pastello dei suoi tramonti, ti rende delicato il distacco dalla luce del giorno nell'affrontare il buio della notte,

con la bellezza della nebbia del mattino che avvolge le cime degli alberi chiamata il respiro della foresta e con i tanti suoni diversi che scaturiscono dal risveglio degli animali, senti che la natura è viva e che, se saprai ascoltarla, non sarai mai sola.


Umanità

Questo termine che può essere inteso come condizione umana con tutti i pregi e difetti di tale condizione, oppure come sentimento di comprensione e solidarietà umana, ebbene in questo paese questi significati me li ha evidenziati tutti.

Non posso non cominciare dai bambini che come in tutto il mondo sono stupendi, ma qui hanno una gioiosità particolare e quando ti vedono arrivare nei villaggi corrono con i loro grandi sorrisi per prenderti subito per mano ed accompagnarti, sfoggiandoti fieri come fossi un trofeo verso gli altri bambini che sono rimasti a bocca asciutta, ma che ti seguono comunque nel caso qualcuno ti mollasse la mano per essere pronti a prenderne il posto, questo senza mai litigare od avere uno screzio tra di loro, ma anzi tu sei motivo di gioco e di contentezza anche nel vedersi sul telefono nelle foto che fai insieme a loro.

E pur non parlando la tua lingua, sono svegli ed interagiscono prontamente quando vuoi fare qualche gioco con loro, chiedono il tuo nome per imparare qualcosa di nuovo cercando di memorizzarlo e per poi magari tutti insieme, quando arrivi al mare per riprendere la barca e loro mentre fanno il bagno, urlarlo a squarciagola come hanno fatto con il nome di mio marito Gabriele e salutarci così in modo giocoso.

Purtroppo è un paese estremamente povero e c'è tanta povertà al di fuori delle poche vie centrali asfaltate della capitale, dove vedi sfrecciare i taxi scassatissimi in contrasto con i pochi suv dai vetri oscurati e senza targa (indenni così da multe), ed è una povertà che non credo li faccia morire di fame perchè fortunatamente la natura dà frutta e pesci in abbondanza, in ogni casa non mancano dei polletti o maialini che girano in cortile, però è una povertà intesa come la non possibilità di accesso a beni primari che noi diamo per scontati avere, come l'elettricità e l'acqua potabile in casa perchè se va bene ci sono i pozzi istallati da associazioni italiane al centro dei villaggi e qualche generatore per due ore di luce, dai vestiti che indossano molto spesso sgualciti e bucati e che si vede chiaramente che sono frutto di donazioni dei paesi europei, alle cure per infezioni o malattie comuni che sono affidate a medicinali donati ed agli ospedali per la maggior parte di associazioni italiane e francesi.

Eppure nonostante questo, nonostante i salari da fame dei ragazzini per lavorare nei campi e nelle piantagioni di anacardi, nonostante gli stipendi bassissimi pagati dai cinesi che stanno costruendo le strade in cambio dei diritti di pesca e devastando così le coste come stanno facendo in quasi tutta l'africa,

nonostante questo non ho visto uno chiedere l'elemosina e tutti si danno da fare per vendere qualcosa, le buste dell'acqua potabile fresca, montagne di sandali e scarpe usate ma ancora buone per essere utilizzate, frittelle cucinate su fornelli e pentole portate da casa,

e a volte purtroppo a vendere anche il proprio corpo per pochi dollari come le ragazze belle da sembrare delle regine ma spesso anche minorenni e che vedi girare a braccetto con i maschi bianchi over 50.

Vedere questi bianchi, mi fa prima di tutto schifo e poi mi inonda di una forte sensazione di vergogna per la mia razza sfruttatrice e mi nasconderei sotto terra, ma per fortuna invece quando dici di essere italiana, tutti ti dicono che gli italiani sono brava gente e che stiamo aiutando tanto la loro popolazione con scuole, ospedali, medicinali, pozzi di acqua potabile, e a differenza di altri europei,

tutto senza chiedere nulla in cambio ma con il cuore e questo mi rende molto felice.

Loro hanno tentato di ribellarsi a questo stato di cose, e con una lunga rivoluzione di liberazione che avrebbe dovuto portare il potere ed il controllo nelle mani del popolo, ma la corruzione altissima dei funzionari, i continui colpi di stato hanno tolto loro ogni speranza di riscatto e quasi costringendoli ad affidare il loro miglioramento sociale ad altri sfruttatori economici come i cinesi o a fuggire dal paese verso l'europa.

Questo sentimento di disillusione in un futuro possibile traspare dai loro occhi sinceri e malinconici, e questo per una popolazione dai modi gentili e dai portamenti regali, dai sorrisi nei loro volti spesso bellissimi, è un vero peccato ed un sacrilegio.






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